Questa sezione del sito vuole essere un omaggio ad alcune personalità della poesia, della pittura e della musica che hanno avuto una grande influenza sullo sviluppo della mia ispirazione sia di pittore che di scrittore.
L’influsso più importante per la mia formazione è stato senza dubbio quello di Georg Trakl, il poeta austriaco che mi ha insegnato vita e bellezza filtrate e deformate dalla presenza devastante del male e del decadimento, ma quello che a Trakl poteva sembrare “tramonto” o “declino” della civiltà, a noi ci appare, a 100 anni di distanza dalla sua morte, crollo, inesorabile disgrazia, totale disastro.
Trakl mi ha insegnato la permanenza della bellezza in una dimensione a volte arcana, fantasmatica, a volte naturalistica e mitica. Trakl è un profeta, un’anima eccelsa come ne nascono poche, e che normalmente muoiono prematuramente, come Raffaello, Keats o Novalis.
Nella pittura il maggiore influsso mi è arrivato dai Preraffaelliti, da Rossetti a Waterhouse, ma anche le accecanti terrazze pompeiane di Alma-Tadema, e gli straordinari paesaggi innevati di Friedrich mi hanno insegnato la solennità, il mistero del mondo, e la consapevolezza della fine. Friedrich in un certo senso indica una dimensione vicina ai poemi di Trakl.
Nella musica, per anni ho ascoltato la polifonia del XV secolo: Josquin, Ockegem, Pierre de la Rue, Alexander Agricola… ma da alcuni anni la mia anima si è spostata verso il repertorio clavicembalistico francese del XVII e XVIII secolo, e su tutti per me primeggia Francois Couperin, un genio che non sembra trovare uguali.
Francois Couperin è per me da tempo una stella polare, la sua musica drammatica, visionaria, profonda, ed elusiva crea un’enigmatica dipendenza. Semplice e astrusa sembra poter rappresentare il mistero di tutta l’esperienza umana.
Amo però molto anche Rameau, Froberger e Duphly.
Di tutti gli esecutori di quello strumento dal suono cristallino, il più grande è stato Scott Ross, prematuramente scomparso. Di questo repertorio amo l’apparentemente ordinato schema malinconico, a volte tragico, che con la leggerezza di un girotondo o di un carillon ti cattura in una dimensione piena di presagi.
In Astrologia, Alan Leo del quale ho tradotto in italiano 3 volumi, è stato importante perché è riuscito ad inquadrare l’astrologia all’interno di una mistica di cui diventa conseguenza. Dane Rudhyar sposta la conoscenza astrologica oltre i limiti di un sistema previsionale, e insegna l’ampiezza di un pensiero “galattico”, puntato al di là, di quello che Rudhyar riteneva il troppo limitante sistema solare, rispetto all’architettura complessa dell’uomo contemporaneo.
Rudolf Steiner mi ha insegnato invece una complessità mistica che non è assolutamente simile al caos anticristico della “Nuova Religione Mondiale” che Bergoglio e i suoi predecessori stanno costruendo, ma si determina per ampliare l’ispirazione religiosa, liberandola dal carcere del dogmatismo ecclesiastico.
Georg Trakl
Georg Trakl
(1887 – 1914)
Carl Gustav Jung
Carl Gustav Jung
(1875 – 1961)
Dane Rudhyar
Dane Rudhyar
(1895 – 1985)
Rudolf Steiner
Rudolf Steiner
(1861 – 1923)
Alan Leo
Alan Leo
(1860 – 1918)
John William Waterhouse
John William Waterhouse
(1849-1917)
Caspar David Friedrich
Caspar David Friedrich
(1774 – 1840)
– 1822 olio su tela –
Museè du Louvre – Paris
– 1835 olio su tela – Hermitage –
St Petersburg – Russia
– olio su tela – Hermitage –
St Petersburg – Russia
Josquin Desprez
Josquin Desprez
(1440 – 1521)
Dante Gabriel Rossetti
La Damigella del Santo Graal
Dante Gabriel Rossetti
– 1855 olio su tela –
Dante Gabriel Rossetti
(1828 – 1882)
of the Death of Beatrice
– 1871 olio su tela –
Walker Art Gallery – Liverpool
– olio su tela – Tate –
Londra – Gran Bretagna
– 1872 olio su tela –
Delaware Art Museum
Wilmington – US
Francois Couperin
Francois Couperin
(1668 – 1733)