LA PREPARAZIONE ALL’ANNO

Come affrontare il compleanno astrologico

A tutto ci si deve abituare.

Quando viene gradualmente l’estate, o qualunque altra stagione, anche noi gradualmente ci dobbiamo abituare ai cambiamenti che avvengono nel nostro corpo e nella nostra psiche.

Alcuni di questi cambiamenti avvengono in una modalità a cui la coscienza non partecipa affatto, e sono quelle risposte che il corpo dispone nella sua autonomia di funzionamento.

Altri che generalmente vanno considerati come adattamenti del pensiero ai rivolgimenti imposti dalle circostanze naturali, avvengono con la partecipazione attiva della coscienza che in qualche modo seleziona comportamenti e tendenze.

L’uomo contemporaneo con climatizzatore in casa ed in auto, e con il suo flusso ininterrotto di notizie TV, crede di vivere un eterno presente, e crede di essere perennemente come avvolto da una protezione a prova di agenti esterni.

Ma non c’è niente di più falso: possiamo anche non percepire il caldo o il freddo, l’umido o il secco, grazie ad apparecchiature sempre più sofisticate, ma non dimentichiamo che queste variazioni visibili del “tempo” (misurabili dagli strumenti scientifici) non sono che la controparte di condizioni ben più vaste che agiscono a livelli sempre più profondi.

Abbiamo perduto la capacità di guardare le cose nell’insieme, di cogliere il piano simbolico non come una mera forma di ermeneutica astratta, ma come una segnaletica compenetrata alle nostre vite.

Il Libro dei Mutamenti, il famoso I Ching, che è propriamente una cosmologia mitica, e dunque un’astrologia, rivela l’identità tra condizioni stagionali, e dunque condizioni climatiche, e condizioni effettive dell’uomo, psicologiche ed esistenziali.

Il primo passo dunque per comprendere l’astrologia sarebbe quello di studiare il corso delle stagioni, prima di tutto dal punto di vista climatico rispetto al luogo della propria residenza, e poi dal punto di vista della vita degli uomini che nella località conformano le loro attività in relazione al corso delle stagioni.

Il modello base ed ancestrale di tutto il senso simbolico dell’attività umana risiede nell’attività agricola, che in cogente relazione con la terra, è segnata da una ciclicità strettamente naturale.

Oggi, con le nuove acquisizioni della scienza e della tecnologia sarà anche possibile travalicare le stagioni ed avere magari le pesche a gennaio (contaminate geneticamente dalle fragole e dal tonno!), ma quei frutti saranno segnati dall’inverno in ogni caso: le nostre condizioni interiori e fisiche saranno invernali, e dunque il significato dell’esperienza del mangiarli (che è quello che conta) sarà invernale.


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